Gay & Bisex
L'emiro, IX - Altre esperienze
di Foro_Romano
01.07.2015 |
12.051 |
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"La trovai una cosa veramente stupida ma poi considerai che anche per noi Dio non approva simili attività e che a noi ci vede sempre, eppure lo facciamo lo..."
(Segue)Pochi giorni dopo Hammed, conoscendo la mia natura affamata di altre esperienze (potrei dire di altri cazzi), mi propose di andare in una sauna pubblica per mostrarmi quello che gli arabi, lontano dalla luce del sole, fanno.
Dopo esserci spogliati e coperti con un leggero telo di lino le parti intime, entrammo in vasti ambienti tutti riccamente decorati di maioliche artistiche che, nella penombra che vi regnava, davano all'insieme un carattere affascinante e quasi spettrale. Vi erano fontane e fontanelle di acqua dalla diversa temperatura, piscine fredde e piscine fumanti, sale adibite a sauna. In una di queste, la più grande, in un angolo, si era creato un capannello di uomini che seguivano con attenzione qualcosa. Da lì provenivano grida sommesse e sospiri, accompagnati da una litania ripetuta più e più volte da qualcuno.
Mi voltai verso Hammed per una spiegazione. Lui sapeva ma mi disse: "Avviciniamoci anche noi". Così facemmo. Rimasi esterrefatto per quello che vidi. Un ragazzino, che non poteva avere più di sedici anni, messo a pecorina, veniva duramente scopato a turno da maschi più o meno maturi che, come età, potevano essergli padre o perfino nonno. Il ragazzino gridava e piangeva, ma si capiva che, in fondo, quello che subiva non gli dispiaceva affatto e, tra un grido sommesso ed un colpo di pianto, ripeteva una frase, sempre la stessa, che io non capivo. "Cosa dice?", chiesi al mio accompagnatore, e lui "Ripete in continuazione che lui non prenderà mai in culo nessun cazzo, che lui è solo attivo". "Come? Ma se ne sta prendendo a decine proprio adesso!". "E' frutto delle nostre credenze - mi rispose - Siamo convinti che il nostro dio possa sentire tutto ciò che diciamo ma non può vederci e, considerato che l'omosessualità è condannata, lui dice così, perché così Dio non lo potrà punire".
La trovai una cosa veramente stupida ma poi considerai che anche per noi Dio non approva simili attività e che a noi ci vede sempre, eppure lo facciamo lo stesso, forse in considerazione che Dio conosce bene la debolezza umana, la nostra attrazione per il sesso in tutte le sue sfumature. Sa che fa parte essa stessa della Natura che egli stesso ha creato e non può farnece una colpa. Almeno non più di tanto. Forse questa considerazione non è recepita dal mondo arabo.
Vedere la scena di quel corpicino sbattuto da tanti cazzi e riempito e coperto di sborra mi eccitò all'inverosimile e accese le mie voglie. Chiesi ad Hammed: "Credi che potrei rendermi utile succhiando qualche cazzo per prepararlo alla monta?". "Sicuro, fai pure, non si tireranno certo indietro" mi disse con un sorriso. Mi feci avanti, mi inginocchiai davanti a quelli che erano in attesa e cominciai a ciucciare tutti quelli che mi si offrivano. Grandi e piccoli (questi rari, per fortuna). Qualcuno, impaziente e troppo carico, non potendo resistere oltre mi riempì la bocca del suo succo saporito, che io gustai fino all'ultima goccia, finché altri decisero che un solo buco di culo non era sufficiente ad appagare tutti; mi alzarono il sedere mettendomi a novanta gradi, e mi incularono senza troppi complimenti. Tutto mentre io rimanevo attaccato con la bocca a qualche poderoso membro.
Anch'io ormai ero diventato un polo di attrazione delle voglie di quei maschi, riducendo così il carico di "lavoro" della piccola puttanella. Inoltre ero un'attrazione particolare perché, oltre ad essere anch'io molto giovane, sono anche bianco e questo era motivo in più di eccitazione. Decine di cazzi mi entrarono in bocca ed in culo e, dopo avermi sbattuto a dovere, mi ricoprivano o riempivano di sborra. Più o meno densa, compatta come una crema pasticcera o dissentante e inebriante come un buon vino di qualità. Ne assaggiai di dolci e di salate, che andarono a riempire il mio stomaco, mentre altre saturavano direttamente i miei intestini da cui essendo, ormai pieni, uscivano a rivoli lungo le mie cosce. La mia gola era perennemente aperta e il mio buco di culo era completamente sfasciato sotto l'impeto di quei maschi infoiati che mi riversavano addosso continuamente frasi di cui io non capivo il significato ma ne capivo pienamente il senso.
Uno si era appena scaricato nella mia pancia quando un altro si sdraiò vicino e mi spostò su di lui per farmi sedere sulla sua grossa verga venosa, senza che io abbandonassi quello che avevo in bocca. Mi prese fermamente per i fianchi e cominciò a vibrare colpi a ripetizione dal basso, con una foga ed una forza incredibili. Ogni tanto si fermava, evidentemente per trattenersi e non venire subito. Durante una di queste brevi pause un altro si avvicinò dietro, puntò il suo glande al mio buco già pienamente occupato e spinse. Non gli ci volle molto perchè il mio sfintere, ormai rotto, si aprì anche a lui venendo a far compagnia a chi lo aveva preceduto e cominciarono a sbattermi insieme, ora all'unisono, ora con velocità diverse, ora uno si fermava un attimo mentre l'altro continuava.
Il piacere era al massimo. Non so quante volte me ne venni ma di orgasmi di culo ne avrò avuti almeno un centinaio, credo. Quello che avevo in bocca, vedendo me, sotto di lui, scopato da due cazzi contemporaneamente, puttana come non ne aveva mai viste, si scaricò nella mia bocca con una sborrata certo la più grossa della sua vita, ed io non ne persi una goccia, ingoiando il più rapidamente possibile. Fu subito sostituito mentre altri due maschi, ai miei lati, misero le mie mani sui loro poderosi cazzi e cominciai a segarli. Cinque uomini stavano soddisfando contemporaneamente la loro libidine su di me.
Non ci volle molto finché quella situazione li facesse esplodere. Cominciò quello sotto di me. Si era fermato per resistere ancora ma lo sfregamento che gli faceva l'altro cazzo col quale stava dilatando il mio culo fu fatale. Cominciò vistosamente a tremare e ad inarcarsi piantandomelo il più possibile dentro e sparò il suo carico interminabile. I suoi schizzi furono talmente tanti che anche l'altro non ce la fece più e le bordate di sperma dentro di me si raddoppiarono. Anche quelli che stavo smanettando, vedendo la goduria dei due, spararono il contenuto dei loro coglioni su di me, riempiendomi più che altro la testa e la faccia. Tutto quello che colava fino alle mie labbra ed al cazzo che continuavo a spompinare lo raccoglievo con una lappata di lingua sullo stesso cazzo per gustarmelo appieno.
Mancava all'appello la sborrata di quello che avevo in bocca, che sembrava più resistente di tutti. Alzai lo sguardo per cercare di capire quando sarebbe finito. Con sorpresa scoprii che era proprio Hammed. Mi sorrise, mi prese la testa con le due mani, vibrò, chiuse gli occhi e, inarcandosi all'indietro, soddisfatto, mi sparò in bocca tutto il suo seme. Senza toccarmi, anch'io me ne venni, sputando fuori i due cazzi ammosciati dal culo, assieme alla loro sborra.
Ce ne andammo poco dopo mentre il ragazzino, tenuto fermo sui fianchi dalle grosse mani di un uomo alto e massiccio, guaiva come un cagnolino mentre riceveva nel culo spanato l'ennesimo carico di sperma bollente.
(Devo continuare?)
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Vi invitiamo comunque a segnalarci i racconti che pensate non debbano essere pubblicati, sarà nostra premura riesaminare questo racconto.
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